Signore, dammi la pazienza

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Grazie alla nostra squadra di informatici, per noi, poveri comuni mortali, lavorare è diventata una quotidiana prova di resistenza psicologica.
Protetti da una distanza di sicurezza importante – sono a Mumbai – gli omini della nostra IT ci importunano con le loro chat o al telefono per farci domande interessanti del tipo:

– Puoi cliccare sul link che ti ho mandato? (a collega che non riusciva più ad accedere al suo account)
– Condivideresti il tuo schermo con me? (a me, mentre fissavo una schermata nera)
– Ci risentiamo tra un paio d’ore? (alle 5 di pomeriggio)
– Ma tu mi scrivi dalla Pinco.com o dalla Pallino.com? Perché, vedi, noi gestiamo tutte e due! (guardare l’estensione della mia email doveva essere chiaramente un’idea troppo sfuggevole per poter essere compresa).

Così mentre a Manchester bestemmiamo in boero contro dei thin client più lenti di un Commodore 64, a Mumbai gli omini siedono e aspettano che uno qualunque di noi apra il famigerato ticket per segnalare un malfunzionamento e giustificare il loro ingaggio.
Ma chi di noi lo aprirà, ‘sto ticket infame?

Ormai siamo talmente terrorizzati di veder comparire nell’angolino in basso del monitor la pop-up di Lync che ci rifiutiamo di segnalare qualunque problema. Se riguarda solo uno di noi, taciamo, prima che qualcuno ci ricordi che è nostro dovere parlarne con la IT. Se il disastro invece è comunitario, ovvero se nessuno di noi riesce a lavorare e cominciamo a strapparci i capelli e ad ansimare, allora il ticket si apre. Per forza. Ma prima si tira a sorte su chi deve farlo. Chi pesca la cannuccia corta, infatti, dovrà sorbirsi le chat, le chiamate, gli schermi condivisi e le domande della minchia degli omini della IT. Dopo la trafila – e qualcosa tipo 2750 ore di entaconsulta tra i vari Umpa Lumpa – forse, ma solo forse, il problema verrà risolto. Parzialmente. Magari a scapito della rottura di qualcos’altro – oltre che delle nostre palle, ma quello era scontato.

Umpa_Lumpa

 

Per il resto, quando non li segnaliamo, i problemi ce li teniamo, ovviamente. Email che arrivano tutte insieme nello stesso momento in un flush, Outlook che si paralizza solo per aver provato a far partire un reminder sul calendario, Explorer che sbianca di colpo e si blocca, chiudendo la pagina quando eri arrivata all’ultimo passaggio di un training online durato 40 giorni e 40 notti. E siccome sei solo tu ad avere problemi, quando arrivi al punto che non riesci più neppure a spegnere il client e devi staccare la spina per farlo, chiami gli omini.

“Ciao, sono Juana, chiamo dall’ufficio di Manchester. Ho riavviato il client e non sto riuscendo più ad entrare. Prima ero loggata sul server X, mi controlli se risulto ancora su quello e mi forzi per piacere sul server Y?”
“OK! Allora, vai su Start, poi su Computer…”
“Ho appena detto che non riesco più a loggarmi…”
“Sì, sì, capisco… hai provato a mettere il tuo username e la tua password nelle due caselline del login?”
No, omino. Sono deficiente e ci ho scritto dentro la lista della spesa.
“Certo che ci ho provato, se no come farei a sapere che mi ha ri-sbattuta fuori?” dico, facendo dei respiri lunghi.
(Duecento tentativi di login dopo…)
“Juana, sembra che il tuo thin client non voglia proprio farti loggare di nuovo!”
Stappate il Ferrari, l’ha capita!
“Ci penso io, ci sentiamo tra dieci minuti!” dice, e chiude.

Sono riuscita a finirmi l’opera omnia di George RR Martin nei dieci minuti che l’omino ci ha messo per richiamarmi. E questo se non voglio menzionare la volta in cui, nella cornetta, sentii l’omino SFOGLIARE QUALCOSA mentre cercava di capire quale fosse il problema. Probabilmente, Windows for Dummies.

Dopo delle esperienze del genere con gli “esperti”, al ripensare alle 4 ore da me passate a inveire contro DNS/failed gateway/Windows-shit-10 e quant’altro, lo scorso weekend, mi sento un dio.

Forse dovrei inviare un curriculum alla nostra IT, per lo meno saprei quando evitare di fare domande del cavolo. Voi che ne dite?

3 pensieri su “Signore, dammi la pazienza

  1. Confesso da ultra..antenne che di questi “menarini” qui (è il caso di chiamarli proprio così) ci capisco il nulla! Per dirla alla toscana S.U.S.I. (acrostico di so una sxxx io!)
    Però mi affascinano tutti questi termini: chissà se un giorno un omino all’altro capo del mondo vorrà offrimi il suo outlook!

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